In un gruppo o in una azienda televisiva che si rispetti la tv dei ragazzi dovrebbe avere una forza ed un potenziale non indifferente invece, da sempre snobbata e messa in secondo piano, ha definitivamente lasciato il testimone ai quei pochi personaggi irreali dei cartoni animati che , pur divertenti ed invincibili, non riescono a creare nello spirito del bambino un fattore “d’emulazione” pulito.
In tutti i palinsesti italiani la tv dei ragazzi deve riconquistare un ruolo più dignitoso!
Non a caso, negli anni,sono nate le reti satellitari interamente dedicate sinonimo di interesse particolare da parte di investitori.
In Gran Bretagna e nelle Americhe tutte le “Star” delle trasmissioni per bambini godono di una popolarità incredibile ed hanno un seguito molto significativo.
Purtroppo nella programmazione pomeridiana di alcune delle più importanti reti nazionali, non si insegna più a giocare ma a lavorare, ad imparare un mestiere; cantante, ballerino o attore che sia. Non è giusto e non è logico. Il bambino è anche continuamente bombardato da storie d’intrecci amorosi e scandali domestici “grazie” alle soap opera e alle fiction.
E’ colpito inconsciamente dal gioco di conquista del belloccio e delle belle generose e “corpulenti” ragazze… impara così, a sua insaputa prematuramente , un gioco ben differente da quello stabilito dalla natura umana. In seguito, durante la giornata passata davanti all’oggetto TV, il bambino si ritrova di fronte a “fiabe” tragiche di vita reale raccontate dai “rotocalchi televisivi”. Sono “favole” narrate in maniera troppo diretta e disarmante, molte volte farcite di nudi gratuiti ed abbondanti.
Così ormai da anni il limbo pomeridiano delle televisioni nazionali ha colpito almeno generazioni di “ragazzi”!
Una corretta “censura diplomatica” di tante notizie sarebbe da plauso nei confronti dei suddetti rotocalchi o addirittura dei TG. Ma ormai la tendenza è totalmente contraria… per colpa dell’auditel è meglio una “tetta” in più che un punto in meno!
Dunque ne paghiamo le conseguenze.
I genitori sono disarmati davanti a tanto “nuovo sapere” presente nella mente dei figli e la società italiana, alla lunga, ne paga il caro prezzo.
Il bambino dovrebbe essere guidato con più sapienza nella scoperta del mezzo televisivo.
La televisione, è inutile negarlo, è un’ottima baby-sitter per tante famiglie italiane.
Il bambino cresce seguendo l’evoluzione della messa in onda televisiva quotidiana, passano gli anni ed il giovane pubblico cambia, si rinnova e, mentre per gli spettacoli dedicati alle fasce più adulte si crea un rapporto affettivo statico, nel caso della tv dei ragazzi questo rapporto è ampiamente dinamico, milioni di bambini diventano grandi ed il prodotto proposto loro, inconsciamente, influenzerà le scelte future.
Potenzialmente, “conquistare” la stima di un giovane spettatore dieci anni prima, significherà riacquisirlo in seguito riattivando i suoi più dolci ricordi dell’infanzia.
Dopo vent’ anni di lavoro dedicato ai bambini nelle reti Mediaset (Kiss me Licia, Bim bum bam, Ciao ciao…), ho notato questo forte “déjà vu” nei miei confronti da parte del “vecchio” pubblico.
In questo contesto e nell’attuale panorama televisivo la tv dei ragazzi deve risvegliarsi e rinascere per investire in un futuro incerto e pieno di suggestioni.
Non è importante che il conduttore di una buona tv dei ragazzi sia sempre un baldo giovincello, del resto nessuno può negare che “Babbo Natale” sia il personaggio più amato del mondo!
Quindi…invertiamo tendenza, diamo un forte scossone!
Dirottiamo i nostri personaggi più popolari in questa nuova “cornice storica”…ne saremo tutti ripagati!
Facciamo, per esempio, condurre ad un “VIP” per due settimane, una bella trasmissione dedicata ai più piccoli, alterniamone tanti per tanti mesi, dimostriamo di impegnarci in un lavoro dove il personaggio famosissimo non si abbasserà a lavorare in un programma minore, ma sarà molto onorato di aver contribuito alla rinascita della tv dei ragazzi italiana. Facciamolo insieme Rai e Mediaset… i nostri figli saranno contenti!